(AGENPARL) – POLI mer 22 marzo 2023
Tra i martiri delle Fosse Ardeatine figurano alcuni cittadini polesi: i fratelli ANGELO e UMBERTO PIGNOTTI, il cognato di Angelo, FULVIO MASTRANGELI, e il loro cugino ANTONIO PROSPERI, catturati nell’abitazione di Angelo Pignotti, in prossimità dell’attentato, attorno alle ore 15.30 di quel tragico 23 marzo.
Questo anniversario lo dedichiamo ai Quattro Martiri e, in particolare, alla memoria di MASSIMO PRASCA riproponendo la sintesi di un suo scritto (vedi in calce)* e una sua VIDEOINTERVISTA (che potete rivedere e riascoltare qui https://www.youtube.com/watch?v=5okV767_UYo) rilasciata a Beatrice Giubilei, Angelo Segnalini e Giovanni Ierfone.
Fu il suo ultimo atto da testimone e da storico. Prasca, infatti, originario di Poli, è scomparso a settembre del 2022. Studioso appassionato ed esperto, parente dei nostri martiri, di grande importanza alla ricerca storica il suo libro “I caduti di Poli nella Grande Guerra” (presentato in Comune a novembre 2019) e, soprattutto, il suo apporto decisivo sulla Strage delle Fosse Ardeatine, nella quale furono barbaramente trucidati i nostri quattro concittadini, e che Prasca con il suo certosino lavoro di ricostruzione storica ne mise in luce il ruolo delicato e importante che svolsero nella Resistenza.
Al loro sacrificio incolpevole, l’Amministrazione e la cittadinanza renderanno omaggio con la deposizione di mazzi di fiori.
I fratelli Angelo ed Umberto Pignotti, il loro cugino Antonio Prosperi ed il cognato di Angelo, Fulvio Mastrangeli, furono catturati nell’abitazione di Angelo Pignotti attorno alle ore 15,30 del 23 marzo 1944, dove si trovavano occasionalmente.
Angelo Pignotti (Angelino) era un artigiano, calzolaio come il padre. Abitava nel quartiere di Villa Certosa, che a quei tempi era di orientamento antifascista.
Umberto Pignotti, impiegato del Comune di Roma, si era recato quel pomeriggio a far visita al fratello Angelo ed al momento dello scoppio era appena entrato in casa insieme alla moglie.
Fulvio Mastrangeli, di orientamento socialista, fu invitato a presentarsi presso la Federazione fascista, non ottemperò all’invito e fu preso di mira come attivista. Il 23 marzo si recava a piedi in Via Nazionale e venne rastrellato insieme agli altri.
Antonio Prosperi postelegrafonico, svolgeva una accurata attività resistenziale. Insieme ad un gruppo nutrito di postelegrafonici, lavorarono subito dopo l’8 settembre insieme ai ferrovieri in attività di dirottamento, sabotaggio, false informazioni sui movimenti di truppe. Particolarmente tragica la sua sorte. Ebbe infatti il modo di scrivere un piccolo messaggio che gli fu trovato indosso all’atto della esecuzione.
Fonte/Source: http://www.halleyweb.com/c058078/po/mostra_news.php?multiente=c058078&tags=&area=h&x=&id=1277